La Scuola

Negli ultimi anni il CUIA ha dato un forte impulso alle iniziative didattiche, di ricerca e di interscambio con le università argentine, finanziando progetti di ricerca e borse di dottorato che hanno già prodotto esiti concreti, con pubblicazioni, seminari, diplomati. La Scuola in Patrimonio Culturale ha quindi il compito di promuovere un ulteriore passo avanti in tale direzione, favorendo l’aggregazione e l’aumento della massa critica dei progetti che saranno finanziati in futuro.

OBIETTIVI

Gli obiettivi della scuola rispondono ad una visione generativa ed integrativa del patrimonio, inteso non solo come un valore da conservare in sé (i patrimoni di consumano inesorabilmente se non vengono attualizzati e valorizzati nel significato prima ancora che negli attivi che possono generare), e un campo di studi fine a se stesso, ma piuttosto come un prezioso serbatoio di memoria e testi dai quali trarre lezioni per il futuro. Gli obiettivi principali sono:

1 – Censimento degli interessi di ricerca
Fra le prime iniziative della Scuola figurerà il censimento degli interessi di ricerca nel campo vasto e articolato del patrimonio culturale. L’auspicio è di riuscire in breve tempo a costituire una o più reti fra colleghi e gruppi di ricerca delle università consorziate, costituendo una mappa dei temi su cui possono coagularsi più forze, sia italiane, sia argentine.

2 – Il lancio e la realizzazione di progetti di ricerca pluriennali e multidisciplinari
A seguito della realizzazione della mappa degli interessi di ricerca è obiettivo del coordinamento della Scuola proporre la definizione, il lancio e la realizzazione di progetti di ricerca pluriennali (almeno due se non tre anni) e multidisciplinari, capaci di condensare le risorse del CUIA e quelle dei singoli Atenei e dei singoli gruppi di ricercatori, in progetti di ricerca con forte massa critica.
L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a definire tre se non due grandi progetti di ricerca su cui organizzare gli sforzi italiani ed argentini, cumulando le risorse e favorendo sinergie altrimenti impossibili.

3 – L’obiettivo di un Dottorato internazionale
La cosiddetta riforma Gelmini e i pesanti tagli subiti dagli atenei italiani stanno portando ad una riorganizzazione radicale dei corsi di dottorato. Nei prossimi anni parte importante delle poche risorse disponibili saranno indirizzate verso corsi di dottorato internazionalizzati e capaci di organizzare più sedi.
Il tema del patrimonio, nella sua accezione più ampia (antropologico, storico, culturale, architettonico, artistico, naturalistico), si presta come pochi altri all’obiettivo di un Dottorato multidisciplinare ed internazionale. 
Il lancio di un programma di questo tipo permetterebbe, nell’arco di un biennio, di concentrare le risorse CUIA disponibili, favorendo l’interazione dei dottorandi argentini con borsa CUIA, aggregare università argentine con propri dottorati e proprie risorse e, in un futuro più lontano presentare, aggregando università di altri paesi, un progetto di Dottorato Erasmus-Mundus.


Da un punto di vista culturale, la creazione della scuola risponde a due ordini di motivi.
Il primo, più specifico, è appunto quello di contribuire  a rivalutare gli apporti e gli scambi culturali tra Italia ed Argentina. L’Argentina è stata la meta principale dell’emigrazione italiana, ed è noto che l’Italia abbia dato, in varie forme, riconducibili non solo all’emigrazione di massa ma ad una più estesa rete di relazioni culturali, un apporto determinante nel disegnare la nazione contemporanea argentina. Si può quindi asserire che il contributo italiano sia stato fondamentale e che questo aspetto, per anni sottovalutato o addirittura denigrato, sia negli ultimi anni oggetto di un ampio movimento di riconsiderazione in Argentina e, seppur in forma lacunosa, in Italia. La Scuola, dunque, nasce in un momento propizio in cui l’Argentina riconosce i diversi apporti comunitari da un punto di vista culturale, politico, sociale, e può essere un tassello affinché anche in Italia si promuovano maggiori iniziative in tal senso.

Il secondo ordine di motivi è legato alla necessità di inserirsi in un più ampio filone di studi sul multiculturalismo, su come le culture attuali si sono formate ed evolute e su come esse si creano e si ricreano continuamente. La riscoperta e la valorizzazione del patrimonio culturale condiviso tra Italia ed Argentina non è solo un fatto meritevole in sé, per i motivi sopra ricordati, ma è anche il pretesto per approfondire più in generale i temi dell’identità, della memoria, dei trasferimenti culturali e delle influenze che essi producono nella costruzione delle società contemporanee.  


ASPETTI AD APPROFONDIRE

Si possono dunque ipotizzare diversi aspetti che la Scuola può contribuire ad approfondire. Il primo, come detto sopra, richiama i termini delle identità, dell’ibridazione tra culture, degli scambi, materiali e immateriali, tra culture di origine e culture riceventi, e di come le contaminazioni abbiano poi prodotto influssi che si sono riverberati a loro volta sulla cultura di origine. Le più recenti nozioni di patrimonio culturale, d’altra parte, fanno riferimento proprio ad acculturazioni, stratificazioni e ibridazioni che i prodotti materiali e immateriali dell’umanità subiscono nel corso della loro definizione.

La seconda questione riguarda il senso del recupero e della conservazione dei patrimoni che si sono così formati. Il riconoscimento di un patrimonio materiale presuppone che ad esso siano associati eventi, significati simbolici, valori, e ciò implica anche un ragionamento su come si attiva o si forma il processo di selezione della memoria. Quale sia la demarcazione tra conservazione materiale e conservazione dello “spirito” non è semplice da stabilire, ed è importante che all’interno della Scuola vangano promossi ragionamenti più articolati, cauti e riflessivi rispetto alla conservazione dei beni fine a se stessa.

La terza questione può essere legata a interrogativi aperti per il futuro: quale può essere infatti l’apporto dei patrimoni culturali e della memoria ad essa associati alla costruzione della società prossima ventura? Oggi si riconosce una motivazione contemporanea al recupero della memoria e alla conservazione dei luoghi, in quanto indicativa non tanto della relazione che la società attuale costruisce con il proprio passato, ma soprattutto del rapporto che essa vuole avere col proprio futuro e dell’ immagine di sé che vuole proiettare. Gli studi e le iniziative che verranno proposte saranno tese, quindi, anche ad indagare cosa è possibile rinvenire ed “utilizzare”, e in quale modalità, del patrimonio esistente, per creare il patrimonio del futuro.